Chiesa di Santa Maria - Pomposa, Codigoro, Ferrara, Emilia-Romagna, Italy
Posted by: Groundspeak Premium Member lumbricus
N 44° 49.926 E 012° 10.526
33T E 276731 N 4968180
Chiesa di Santa Maria is the church of the Pomposa Abbey, a Benedictine monastery near Ferrara, Italy.
Waymark Code: WMPQDV
Location: Emilia–Romagna, Italy
Date Posted: 10/07/2015
Published By:Groundspeak Premium Member fi67
Views: 7

"La Chiesa abbaziale, preceduta da un portico riccamente decorato in cotto e marmo, è sorta tra l'VIII e il IX secolo ed ha l'aspetto di una basilica di tipo tardo-ravennate. L’interno è diviso in tre navate da due file di colonne di stile ravennate-bizantino, sormontate da elaborati capitelli. Di grandissimo pregio è il pavimento ricoperto da mosaici di differenti epoche e stili. Vi si trovano parti decorate con elementi geometrici, altre con cerchi concentrici, altre ancora con elementi fitomorfi e figure di animali. Nella volta absidale si trova l'affresco Cristo in gloria circondato da angeli, Santi e dalla Vergine, opera di Vitale da Bologna del 1351. Sottostanti l'affresco appaiono gli Evangelisti, i Dottori della Chiesa e il ciclo dedicato alle Storie di Sant'Eustachio. Anche le pareti della navata centrale sono coperte di affreschi, opere di scuola bolognese trecentesca, che raffigurano, nella fascia superiore, storie del Vecchio e del Nuovo Testamento e, in quella inferiore, nei pennacchi tra arco e arco, scene e allegorie dell'Apocalisse. Nella parete interna della facciata è rappresentato il Giudizio Universale." (visit link)

Wikipedia informs us:

"Il nucleo più antico della basilica risale al VII-IX secolo; nell'XI secolo venne allungata con l'aggiunta di due campate e dell'atrio, e venne aggiunto l'atrio ornato di fregi in cotto, oculi, scodelle maiolicate, vari animali dal valore simbolico-religioso. Negli oculi degli archi è rappresentato l'albero della vita. L'apparato decorativo dell'atrio ha una chiara ascendenza orientale: persiana (ad esempio nelle due transenne circolari i due grifi alati che mangiano i frutti dell'albero della vita), siriaca (il bordo nastriforme racchiudente le transenne stesse), così come orientaleggiante è la disposizione delle fasce che occupano la superficie con andatura orizzontale con i disegni dei racemi, il loro andamento, le figure e i simboli in essi inseriti. Il nartece riprende nelle forme e, embrionalmente, nell'impianto, i westwerk carolingi.

L'interno della chiesa è a tre navate, divise da colonne romane e bizantine. Il prezioso pavimento di marmo in opus sectile risale a varie epoche (dal VI al XII secolo) e presenta animali mostruosi, motivi geometrici, elementi vegetali e figurativi. Tra le allegorie il leone simboleggia la resurrezione di Cristo, il drago il male che è sempre sconfitto, il cervo è Cristo, gli uccelli con ali a riposo raffigurano la condizione umana, ecc.

Sulle pareti affreschi trecenteschi di scuola bolognese, con storie dell'Antico Testamento, del Nuovo Testamento e dell'Apocalisse eseguiti rispettivamente sulla fascia superiore, mediana ed inferiore (oltre a San Giovanni nell'estasi di Patmos, tra le immagini dell'Apocalisse: L'Agnello; il tetramorfo; i quattro cavalieri; Dio con il libro dai sette sigilli; i ventiquattro vegliardi; l'arcangelo Michele contro il demonio; la bestia dalle sette teste; l'idra che minaccia la Chiesa raffigurata come una figura femminile sicura poiché domina il tempo, cioè la luna posta ai suoi piedi, ecc.).

Sulla controfacciata, una rappresentazione del Giudizio Universale (in basso a destra, guardando l'uscita: i diavoli che attuano crudeli supplizi, i dannati, Lucifero con le fauci. Dalla parte opposta un angelo conduce verso Cristo i beati nei quali ci sono vescovi e abati, ed i patriarchi della Chiesa accolgono le anime del Limbo verso la beatitudine). Il Cristo Giudice sta entro una mandorla mentre sulla fascia superiore c'è il Cristo benedicente tra schiere di angeli e beati: tale immagine allude al trionfo della Chiesa (la Gerusalemme celeste dell'angolo a sinistra) sempre fondato sul sacrificio divino (gli strumenti della passione a destra).

Nell'abside affreschi di Vitale da Bologna, raffiguranti Cristo in maestà con angeli e santi, e, sotto, Evangelisti con i rispettivi simboli, Dottori della Chiesa (sulla destra) e Storie di Sant'Eustachio con la sua conversione e martirio (in basso a destra il santo è martirizzato, dentro un bue di bronzo arroventato). Il Cristo in maestà entro la mandorla è in atto benedicente e tiene nella mano sinistra il libro con le parole "pacem meam do vobis". A destra del Redentore è raffigurata, con un preziosissimo abito ricamato in oro, la Vergine Maria che presenta l'abate committente Andrea mentre con la mano sinistra regge il cartiglio con la scritta "tuam fili clementiam", raccomandazione per la comunità di Pomposa e per l'umanità. Accanto a Lei il santo benedettino è Guido, mentre in primo piano stanno le sante Caterina, Orsola, Elena e Maddalena. Nel registro sottostante negli spazi tra le finestre stanno San Martino di Tours e san Giovanni Battista. Nei dieci tondi del sottarco sono i profeti, divisi al centro da un angelo che reca un cartiglio con la scritta "Beati oculi qui vident quae vos videtis" ("Beati gli occhi che vedono le cose che vedete"), con riferimento alla visione celeste della gloria di Dio.

Nella navata sinistra nel 2000 fu collocata una reliquia (una tibia) dell'abate pomposiano San Guido i cui resti si trovano nella chiesa di san Giovanni a Spira in Germania e che fu donata all'abbazia dal vescovo della città tedesca. L'abate San Guido morì a Fidenza nel 1046, mentre era in viaggio verso Pavia per partecipare al sinodo indetto dall'imperatore di Germania Enrico III. Per volontà dell'imperatore il corpo fu sepolto a Spira." Wikipedia (visit link)

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"The abbey church, with a portico (narthex) in front of it, richly decorated in terracotta, marble and colourful majolica tiles, was built in between the 8th and 9th centuries and has the appearance of a late Ravenna-style basilica. Some parts are decorated with geometric designs, others with concentric circles and yet others with animal figures and vegetative motifs. In the apsidal vault is the fresco Christ in Glory surrounded by angels, saints and the Virgin Mary, executed by Vitale da Bologna in 1351. Below the fresco appear the Evangelists, the Doctors of the Church and the cycle dedicated to the stories of Saint Eustace. Along the side walls of the central nave runs a rich 14th-century frescoed decoration, arranged in three bands. The upper band shows scenes from the Old Testament, the middle one shows scenes from the New Testament and the lower one, at the level of the arches, scenes from Saint John's Apocalypse. On The wall on the inside of the façade is a representation of the Last Judgement." (visit link)
Type of Church: Church

Status of Building: Actively in use for worship

Dominant Architectural Style: 874

Diocese: Ferrara-Comacchio

Address/Location:
Via Pomposa Centro 12
Pomposa-Codigoro, Emilia-Romagna Italy
44021


Relvant Web Site: [Web Link]

Date of organization: Not listed

Date of building construction: Not listed

Associated Shrines, Art, etc.: Not listed

Archdiocese: Not listed

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