Cattedrale metropolitana della Risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo - Ravenna, Italy
Posted by: Groundspeak Premium Member lumbricus
N 44° 24.937 E 012° 11.793
33T E 276808 N 4921859
Cattedrale metropolitana della Risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo in Ravenna.
Waymark Code: WMRM84
Location: Emilia–Romagna, Italy
Date Posted: 07/07/2016
Published By:Groundspeak Premium Member Dorcadion Team
Views: 1

"Il Duomo di Ravenna fu costruito nel XVIII secolo dall’architetto riminese Gianfrancesco Buonamici seguendo la planimetria della primitiva cattedrale. Questa fu costruita nei primissimi anni del V secolo, per volontà del vescovo Orso († 412), da cui prese il nome di “Basilica Ursiana”.

L’edificio fu ampiamente ristrutturato nel X secolo (di quell’impianto restano ancora visibili la cripta e il campanile). Quest’ultimo ospita quattro campane accordate secondo la seguente scala: Re3 – Fa3 – Sol#3 – La3.
La cattedrale fatta edificare dal vescovo Orso era dedicata alla Santa Resurrezione (Hagìa Anástasis in greco antico). Si trattava di un edificio di ragguardevoli dimensioni, a cinque navate, ricco di marmi policromi. Presentava già la tipica abside semicircolare all’interno e poligonale all’esterno (di influsso ellenico) e i due ambienti laterali all’abside che torneranno spesso nelle chiese ravennati, il pastophorion e il diaconicon.
L’antica cattedrale ursiana.
È certo che l’abside e l’arco absidale furono coinvolti da un programma di ridecorazione a mosaico nel 1112, come appare da un’iscrizione sull’abside stessa riportata nell’unica fonte che ci permette di conoscerne sommariamente la struttura, un disegno del Buonamici. Sull’estradosso dell’arco era rappresentato il Cristo risorto con la Croce sulla spalla e gli Apostoli acclamanti; nei pennacchi due episodi della vita di Sant’Apollinare, l’invio del futuro vescovo a Ravenna da parte di San Pietro (a sinistra) e l’arrivo di Apollinare alle porte di Ravenna (a destra); sotto queste scene erano collocati rispettivamente due immagini di Abele e Caino sacrificanti e nel registro successivo due palme.
Il catino absidale accoglieva invece, sempre a mosaico, un’Anastasis, a fianco della quale erano una scena con le Marie al Sepolcro e, a destra, l’arrivo di Giovanni e Pietro al Sepolcro. Nel semiarco absidale erano collocati fra le finestre pannelli musivi con sant’Ursicino, la Vergine orante, il Battista e S. Barbaziano. Nel registro sottostante, il protovescovo Apollinare in atteggiamento orante, affiancato da una teoria di vescovi ravennati.
Di questi mosaici, perduti, restano solo alcuni frammenti conservati nel Museo arcivescovile: la Vergine orante (pressoché intera), e i volti di S. Ursicino, S. Giovanni e S. Barbaziano, più un frammento che faceva parte probabilmente della scena degli Apostoli al Sepolcro. I loro caratteri stilistici (visi modellati, bocche piccole, una certa ieraticità, panneggi lineari, capelli scriminati con grafismi accentuati) mostrano una vicinanza ai mosaici con gli Apostoli nella cappella sinistra della Cattedrale di San Giusto a Trieste o con i protettori di Venezia raffigurati nell’abside della Basilica di San Marco a Venezia, quindi attribuibili a maestranze veneziane ben addestrate al linguaggio bizantino dell’ultimo quarto dell’XI secolo. Tuttavia è evidente il processo di “occidentalizzazione” dell’impianto iconografico, con la sola presenza di un soggetto tipicamente bizantino come l’Anastasis e dei due offerenti (Caino e Abele), e l’inserimento invece di scene legate alla vita di Sant’Apollinare e delle figure fra le finestre, senza tener conto dell’uso latino delle iscrizioni, che mostra un completo disinteresse nell’area ravennate per la lingua greca. A distanza di oltre cinque secoli dall’ultimo grande monumento musivo ravennate, la basilica di Sant’Apollinare in Classe, Ravenna ribadisce l’orgoglio della propria specificità attraverso un’appropriazione del linguaggio bizantino e l’asseverazione di temi legati al trionfo della propria diocesi.
Si ricorda che il Duomo ospita la tomba di Papa Vittore II." (visit link)

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"The present appearance of the Cathedral of Ravenna is relatively recent. It was designed by Giovanni Francesco Buonamici and completely re-built between 1734 and 1735 on the site where Bishop Urso had erected the former cathedral of the city (Basilica Ursiana) at the end of the 4th century. The original floor is now over 3 metres below ground level.

Partly concealed by a great arched portico, the façade leads to the interior of the church divided into a central nave and two side aisles. The almost 50m-high dome, wholly frescoed by Giovan Battista and Andrea Barbiani, rests on a tambour topped by a lantern and illuminated by eight big windows. The round bell tower, located next to the cathedral, goes back to the 10th century.

Remains of the original construction are preserved in the Archiepiscopal Museum, that hosts early-Christian works such as the marble ambo dating back to the episcopacy of Agnello (557-570) and decorated with 36 panels showing animal figures." (visit link)
Type of Church: Cathedral

Status of Building: Actively in use for worship

Date of building construction: 01/01/1734

Diocese: Ravenna-Cervia

Address/Location:
Piazza Duomo
Ravenna, Emilia-Romagna Italy
48121


Relvant Web Site: [Web Link]

Date of organization: Not listed

Dominant Architectural Style: Not listed

Associated Shrines, Art, etc.: Not listed

Archdiocese: Not listed

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